07 febbraio 2007




Milano, 2 febbraio - Catania-Palermo non è stata sicuramente una partita di calcio.


Facciamo brevemente un resoconto di quanto accaduto quel maledetto venerdì sera:

*La gara comincia senza i tifosi del Palermo, costretti dalle forze dell’ordine a una strada secondaria per evitare il contatto con i supporter del Catania;
*La partita viene poi sospesa dopo 14` dell’inizio del secondo tempo (il punteggio era di 1-0 per il Palermo) a causa dei fumogeni lanciati in campo;
*Tutti coloro che erano sul terreno di gioco rientrano negli spogliatoi. Questo per gli scontri tra le forze dell’ordine e i tifosi del Palermo al di fuori dello stadio, con la polizia a caricare gli ultras con lancio di lacrimogeni;
*Il fumo invade il ‘Massimino’ e costringe l’ arbitro Farina a sospendere la partita;
*Dopo circa 40 minuti di sospensione la sfida in campo riprende;
*Nel dopo gara, poi, si diffonde la notizia della morte di un poliziotto; la vittima è l’ispettore capo Filippo Raciti, 38 anni;
*Raciti perde la vita fuori dallo stadio mentre i tifosi del Palermo entravano al Massimino, rimanendo ferito al viso dal lancio di una bomba carta. Trasferito d’urgenza nell’ospedale Garibaldi, muore quasi subito;
*In totale oltre cento feriti, con cassonetti incendiati, sassaiole, lancio di oggetti e di petardi nelle zone limitrofe lo stadio;

Una battaglia che le forze dell’ordine controllano a stento, vera guerriglia urbana.



Perché accade questo? Cos’è che spinge i ragazzi di oggi ad avere un atteggiamento così indegno e vergognoso? Si può davvero arrivare ad uccidere un uomo che sta svolgendo il suo mestiere per un attacco collettivo d’ira e trasgressione alle regole?
Non c’è nulla che possa giustificarli… Non dobbiamo neanche definirli esseri umani, ma sono una vergogna per la Sicilia, per l’Italia, per il mondo ma in particolare per l’UMANITà.
Quale punizione dobbiamo dare a chi si comporta così? Come sarà la società del domani?
Colpevoli sono ragazzi tra i 14 e i 20 anni… Si sentono più grandi? Più forti? Più amati?
Lo sport è diventato una tragedia! Abbiamo fatto qualche minuto di silenzio per ricordare il poliziotto Filippo Raciti, ma credo che sia più utile fare dei minuti se non ore, giorni o mesi di riflessione! Non possiamo continuare così…